Percezione degli spazi e Covid-19: un nuovo modo di vivere la casa

Percezione degli spazi e Covid-19: un nuovo modo di vivere la casa

Il 2020 ha portato tanti cambiamenti nelle nostre vite, cambi di prospettiva su diversi aspetti come il valore della salute, l’equilibrio tra vita privata e lavoro e un modo nuovo di considerare la casa.

Questo periodo molto particolare legato alla pandemia da Covid-19 ci ha spinto a vivere le nostre abitazioni in modo diverso e più a lungo di quanto non fossimo abituati. In particolare, durante il lockdown siamo stati costretti ad un’esperienza per molti di noi del tutto nuova: vivere la casa intensamente, 24 ore su 24.

Prima di quest’anno, la maggior parte di noi era abituata a considerare la casa come un nido privato, un luogo in cui vivere la quotidianità lontano dagli spazi lavorativi.

Per alcuni le abitazioni erano esclusivamente un luogo di appoggio per dormire e mangiare, un riparo visto di sfuggita, pensato e gestito esclusivamente in modo funzionale per questo scopo.

Cos’è cambiato con l’arrivo della pandemia?

È interessante pensare come molti di noi, prima di questo grande cambiamento, avessero ben in mente la propria casa ideale con una posizione precisa, di una determinata grandezza e con specifiche caratteristiche.

Possiamo scommettere che oggi quella visione sia in qualche modo cambiata, almeno per certi aspetti.

Se da un lato la nostra prospettiva si è spostata da fuori a dentro, dall’altro si è ampliata fino ad uscire ed allontanarsi dalle grandi metropoli. Con l’introduzione dello smart working abbiamo visto infatti una forte decentralizzazione del lavoro, il quale si è spostato dagli uffici alle nostre abitazioni.

 

Persino l’attività fisica si è spostata dentro casa ed ecco di nuovo la necessità di aria buona, apertura e libertà di movimento

Percezione degli spazi e Covid-19: un nuovo modo di vivere la casa

Cambia anche il lavoro

Molto frequentemente i cambiamenti esistenziali come quello che abbiamo vissuto, il quale ha in parte modificato la nostra identità, sono legati anche a profonde trasformazioni dell’ambiente in cui viviamo e della nostra percezione dello stesso.

Il lavoro è ormai entrato nelle nostre case. Abbiamo scoperto il bisogno e il piacere di avere delle postazioni ben pensate ed il valore dell’ergonomia, per non compromettere la nostra salute a causa dei lunghi tempi seduti davanti ad un pc.

 

È nata la necessità di gestire i nostri spazi in modo da avere la giusta divisione tra vita privata e professionale, il cui equilibrio ci permette di preservare la salute fisica e mentale.

 

La rinnovata attenzione agli ambienti intorno a noi ed il “salto” tecnologico e digitale verso cui ci ha spinto il covid-19 hanno evidenziato il valore aggiunto che una casa smart può avere nella nostra quotidianità. Un’abitazione intelligente è infatti in grado di “prendersi cura di noi”, monitorando ed ottimizzando elementi come l’illuminazione, il clima e la sicurezza.

Lavorando da casa, ad esempio, è molto più facile distrarsi e perdere tempo svolgendo attività che esulano dal lavoro (vediamo qualcosa fuori posto e la sistemiamo, siamo vicini al frigorifero allora facciamo più spuntini…). D’altro canto, è anche più complicato rispettare gli orari di lavoro, c’è chi lavora molte più ore e chi meno.

 

Per questo non dobbiamo sottovalutare l’efficacia della domotica e degli oggetti smart nell’aiutarci a mantenere la giusta concentrazione e produttività.

Come? Permettendoci di impostare timer, promemoria, ritmi che delineano buone abitudini e ci aiutano a mantenerle. Perchè si sa, tra il dire e il fare…

Percezione degli spazi e Covid-19: un nuovo modo di vivere la casa

La tecnologia può migliorare il nostro modo di vivere la casa?

Possiamo immaginare la casa domotica come un assistente tecnologico: può svegliarci con la giusta atmosfera di luci e ambientazione sonora, può accendere la macchina del caffè o il bollitore al posto nostro per farci risparmiare tempo, può scandire con i timer le nostre pause per far sì che arriviamo a fine giornata senza avere occhi e gambe doloranti.

 

Ma non solo, ci ricorderà dell’appuntamento che stavamo per dimenticarci, saprà esattamente come impostare il riscaldamento in base alle nostre abitudini ed alla fase della giornata che stiamo vivendo, riuscirà a gestire la nostra illuminazione per garantire comfort durante ogni attività.

 

Velocità, produttività e leggerezza, una liberazione da tutte quelle mansioni che ci rubano tempo e concentrazione.

Una casa smart, insomma, rientra ancora meglio nella definizione di casa data dal dizionario Treccani: “un organismo architettonico rispondente alle esigenze particolari dei suoi abitatori”.

Durante questo periodo complicato sono emerse problematiche e difetti delle nostre case che prima non avevamo notato… facendoci venire voglia di cambiare la disposizione dei mobili e degli oggetti, di ristrutturare, di correggere e migliorare.

 

Ci siamo resi conto dell’importanza di ottimizzare i consumi: anche in questo percorso ci affiancano i sistemi domotici e smart, che strizzano l’occhio alla sostenibilità.

 

Display touch facili da pulire e controlli vocali ci consentono di interagire in modo ottimizzato con la casa riducendo il contatto con maniglie, interruttori e oggetti vari per mantenere il più possibile i nostri ambienti puliti.

 

Quello di cui potremmo aver bisogno in questo momento è proprio una casa intelligente, su misura per le nostre necessità e che rispetti la nostra personalità.

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Nonostante le difficoltà, questo periodo così particolare sta portando maggiore attenzione a salute, benessere e qualità di vita.

 

In questo percorso la tecnologia e l’innovazione stanno avendo un ruolo fondamentale definendosi come strumenti in grado di offrire opportunità e possibilità di migliorare la nostra vita… adesso sta a noi decidere come utilizzarli!

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